Netflix, una borsa di studio per migliorare la rappresentazione della disabilità nei media

Netflix, uno dei giganti dello streaming, ha utilizzato un fondo dedicato per migliorare la rappresentazione di vari gruppi emarginati nei media. Tuttavia, la rappresentazione delle persone con disabilità è rimasta insufficiente. Per affrontare questo problema, Netflix ha collaborato con Inevitable Foundation, un’organizzazione no-profit che si dedica a ridurre il divario nella rappresentazione della disabilità nei media. Questa collaborazione ha portato alla creazione di una borsa di studio specificamente destinata a registi e sceneggiatori disabili

Negli ultimi decenni, il tema della rappresentazione dei gruppi discriminati nei media ha guadagnato un crescente interesse. Per lungo tempo, i prodotti culturali di massa hanno privilegiato protagonisti standardizzati: prevalentemente uomini, bianchi, non disabili, eterosessuali e di bell’aspetto. Questa rappresentazione distorta della realtà ha creato un’immagine monolitica e limitata della società. Per contrastare questo squilibrio, Netflix, uno dei colossi della distribuzione in streaming di film, serie televisive ed altri contenuti di intrattenimento, ha lanciato nel 2021 il Netflix’s Fund for Creative Equity (Fondo Netflix per la Creatività Inclusiva). Questo fondo, con una dotazione di 100 milioni di dollari, mira a diversificare i contenuti culturali offerti dalla piattaforma.

L’iniziativa parte dal presupposto che una maggiore diversità dietro la telecamera si traduce in una migliore rappresentazione davanti alla telecamera. Come dichiarato da Netflix nella pagina dedicata: «La ricerca mostra che includere più prospettive dietro la telecamera crea una migliore rappresentazione davanti alla telecamera. Ecco perché Netflix investe in programmi che identificano e supportano nuove voci e prospettive». Questa filosofia ha portato alla promozione dell’inclusione di registi e sceneggiatori appartenenti a gruppi sottorappresentati.

L’iniziativa ha avuto risultati positivi, con un aumento significativo della presenza di donne, comunità razzializzate e appartenenti alla comunità LGBTQIA+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer, Intersessuali, Asessuali) sia davanti che dietro la telecamera. Tuttavia, la rappresentazione delle persone con disabilità è rimasta carente. Nonostante gli sforzi, le persone con disabilità continuano a essere poco visibili sugli schermi e scarsamente incluse nelle attività creative.

Diverse ricerche evidenziano questa lacuna. Ad esempio, uno studio condotto da Inevitable Foundation, un’associazione non-profit nata per colmare il divario nella rappresentazione della disabilità, ha rilevato che meno dell’1% degli autori televisivi sono persone con disabilità. Inoltre, il 92% degli autori televisivi disabili ha dichiarato di essere stato l’unica persona disabile presente nello staff, e il 97% degli autori televisivi ha affermato di non aver mai lavorato con qualcuno con una disabilità. Questi dati provengono da fonti come WGA, Think Tank for Inclusion and Equity (2020, 2021) e TV Academy.

Netflix

Un’altra fonte significativa è il rapporto di ricerca “Inclusion in Netflix Original U.S. Scripted Series & Films“, pubblicato nell’aprile 2023. Questo studio indaga la rappresentazione delle persone con disabilità sugli schermi e rivela che nel 2021 nessuna serie Netflix ha avuto per protagonista una persona con disabilità. Solo il 2% delle serie aveva nel cast almeno una persona disabile, ma solo l’1,2% prevedeva che essa pronunciasse almeno una battuta. Nei film, la percentuale di protagonisti con disabilità è stata del 7,7%. Questi numeri sono particolarmente significativi se confrontati con il dato che il 27,2% della popolazione degli Stati Uniti si identifica come persona con disabilità.

Il rapporto conclude: «In sintesi, i personaggi con disabilità come protagonisti/co-protagonisti, personaggi principali del cast/serie e tutti i personaggi parlanti sono rimasti al di sotto della rappresentanza proporzionale rispetto alla popolazione degli Stati Uniti. Inoltre, tali percentuali non sono cambiate nei quattro anni esaminati. Anche il profilo dei personaggi con disabilità era limitato. La maggior parte di essi aveva una disabilità fisica, ed erano bianchi e maschi. Guardando avanti, questa comunità rappresenta un’opportunità per una maggiore inclusione nel futuro».

Per affrontare questo problema, Netflix ha avviato una collaborazione con Inevitable Foundation, che ha portato al finanziamento di una borsa di studio specificamente destinata a registi e sceneggiatori disabili. Questa borsa di studio, denominata Visionary Fellowship, sarà finanziata attraverso il Fondo per la Creatività Inclusiva e prevede uno stanziamento di 55 mila dollari per ogni partecipante. I registi e gli sceneggiatori con disabilità avranno un anno di tempo per realizzare un cortometraggio, supportati da tecnici esperti. Questa esperienza mira a far acquisire e affinare le competenze necessarie per la preparazione e il confezionamento di un lungometraggio d’esordio.

Le candidature per le borse di studio si chiuderanno il 31 luglio 2024, i partecipanti saranno selezionati nell’autunno 2024 e i cortometraggi verranno resi pubblici nel 2025. Questa iniziativa rappresenta un passo concreto verso una maggiore inclusione e una più equa rappresentazione delle persone con disabilità nei media.

Il percorso verso una rappresentazione più inclusiva nei media è ancora lungo e complesso. Le iniziative come quella di Netflix sono fondamentali per cambiare la narrativa dominante e per offrire uno spazio autentico e diversificato a tutte le voci. La rappresentazione nei media non è solo una questione di visibilità, ma anche di potere e di opportunità. Dare spazio a registi e sceneggiatori con disabilità significa riconoscere il loro valore e il loro potenziale creativo, contribuendo a costruire una cultura più inclusiva e rispettosa delle diversità.

Nel contesto globale, la rappresentazione delle persone con disabilità nei media è un tema che sta guadagnando attenzione. Diverse organizzazioni e istituzioni stanno lavorando per promuovere una maggiore inclusione. Ad esempio, in Italia, la Fondazione Cineteca Italiana ha avviato progetti per la promozione del cinema accessibile, mentre negli Stati Uniti, l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha introdotto nuovi standard di inclusione per i film candidati agli Oscar.

Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare. La rappresentazione delle persone con disabilità nei media spesso si limita a stereotipi o a ruoli secondari. È fondamentale che le storie raccontate siano autentiche e che le persone con disabilità siano coinvolte in tutte le fasi del processo creativo, dalla scrittura alla produzione.

In conclusione, l’iniziativa di Netflix e Inevitable Foundation rappresenta un passo importante verso una maggiore inclusione. Finanziare borse di studio per registi e sceneggiatori con disabilità è un modo concreto per supportare nuove voci e per promuovere una rappresentazione più equa e diversificata nei media. Speriamo che altre piattaforme e istituzioni seguano questo esempio e che, nel futuro, la rappresentazione delle persone con disabilità nei media diventi sempre più frequente e autentica.

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