Sono stato convocato mercoledì pomeriggio dal Presidente Crocetta e ho accettato l’incarico di coordinare i lavori della nuova cabina di regia sull’integrazione sociosanitaria per la disabilità, nonostante sia un impegno gravoso per le mie condizioni di salute e per il perdurare di una assistenza inadeguata. Come molti sapranno, nel corso dell’ultimo anno partendo dalla mia situazione personale, mi sono speso pubblicamente per stimolare un cambiamento culturale e strutturale delle politiche regionali, volto a garantire l’autonomia e l’indipendenza delle persone con grave e gravissima disabilità, tenendo quale punto di riferimento l’applicazione della convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, finora disattesa.
Mi è stato detto che la prossima settimana ci sarà una prima riunione. Ci sarò e documenterò ogni singolo incontro attraverso una diretta web. Ci sarò per il rispetto che, nonostante tutto, abbiamo delle istituzioni. Ma tornerò ad incontrare i componenti del tavolo, i funzionari degli assessorati lavoro, famiglia, sanità e bilancio, solo quando saranno disponibili i fondi.
La mia esperienza, gli studi che ho fatto, le lauree che ho preso, sono a disposizione per valutare il piano degli investimenti necessari, ma non sono certo io che potrò “reperire” i fondi.
Su questo, dopo aver preso atto del nuovo tavolo operativo, come primo gesto per il coordinamento della “cabina di regia”, torno al punto sul quale ci siamo lasciati con Pif. E sarò lieto di tornare QUANDO ci sarà la delibera con lo stanziamento. Il presidente Crocetta ha promesso al mondo in diretta tv che i tempi saranno rapidissimi. Non appena ci saranno i fondi, io ci sarò.
Tutto il processo dovrà avvenire mettendo al centro della scena la persona con disabilità e la sua famiglia, i suoi bisogni e le sue particolarità, e per tale motivo i risultati dovranno essere raggiunti in modo trasparente, senza che nessuno possa pensare di trarne vantaggi personali. La mia partecipazione sarà pertanto pubblica, anche attraverso l’uso dei social, sarà subordinata agli obiettivi effettivamente raggiunti e sarà limitata ai giorni necessari alla durata dei lavori della cabina di regia. Ci sono, anzi ci siamo. Perché non si pensi che ci siamo tirati indietro. Perché questa battaglia è la nostra vita. E abbiamo appena cominciato. Uso il plurale perché non sono solo, e faccio da portavoce a tutti quelli che martedì intorno a Pif, hanno chiesto giustizia e che condividono questa mia lettera. Siamo un gruppo di persone disabili, “non dei cretini”. E tutti insieme continueremo a urlare sempre più forte fino a quando questa emergenza non sarà finita.
#siamohandicappatinocretini
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BRAVO GIOVANNI,NOI TI SOSTERREMO SEMPRE.TU SEI IL TIMONE E NOI I REMI.