Mario Vigentini l’inventore: “Anche questo per abbattere barriere e pregiudizi”
“È un’occasione per i normodotati per smettere di guardare con pregiudizio le persone disabili”. Mario Vigentini non potrebbe essere più chiaro nello spiegare le motivazioni dietro la realizzazione di un progetto che all’inizio era quasi “un delirio, un’idea folle” e che ha fatto la sua prima apparizione alla Fiera delle Motociclette Eicma. La sua invenzione, diventata realtà grazie al contributo tecnico di Massimo Ghidelli, si chiama MarioWay ed è un’innovativa carrozzina elettrica autobilanciante con postura ergonomica verticalizzante. In parole semplici, uno strumento capace di far guardare occhi negli occhi disabili e normodotati. Ci sono volute cinque generazioni per arrivare alla soluzione high-tech che il 12 ottobre è stata protagonista, al Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo, di una campagna per il lancio di una raccolta fondi su www.nextequity.it, capace di abbattere finalmente i costi di fresatura e avviare una produzione industriale.
La storia di questa nuova generazione di carrozzine, “teniamo conto che l’impostazione è ancora quella degli Anni ‘50”, commenta Vigentini, nasce da un lavoro che il co-fondatore di MarioWay sente quasi come una vocazione. “Ho sempre lavorato in cooperative sociali con ragazzi che presentavano disabilità fisiche e cognitive”. Eppure, per quanto provasse a liberarsi dai pregiudizi, l’elemento relazionale rimaneva sempre e solo uno: la carrozzina. “È come se la parte clinica battesse quella umana, come se la qualità dei rapporti venisse intaccata dall’approccio medico che per lungo tempo ha dominato il mondo della paraplegia: il disabile doveva restare seduto”, racconta Vigentini. Con l’introduzione delle sedute ergonomiche, si è iniziato a lavorare per rendere sempre più effettivi i benefici posturali e fisiologici delle persone con disabilità, al punto che Mario Vigentini si è chiesto: “Perché non posso annullare l’asimmetria relazionale, facilitare la comunicazione, mettendo in piedi chi è costretto a una posizione seduta grazie a una base autobilanciante?”
“Ho capito di aver centrato l’obiettivo quando all’Eicma gli appassionati di moto volevano acquistare MarioWay”. La presentazione al padiglione Harley Davidson è stata dettata dal fatto che le prime persone che aiutarono Vigentini nel trasformare in realtà l’idea originaria erano dei customizzatori di moto di Bergamo, i Punto di Fuga. “Sembrava che tutti lo volessero”, ricorda stupito l’ideatore. Da allora l’azienda, fondata da Vigentini e Ghidelli, ha ottenuto la certificazione di Benefit-Corporation, ovvero di società che mira agli utili per generare altri servizi sociali utili. “Il business non è solo speculazione e arricchimento”, specifica Ghidelli. “Il welfare tocca ognuno di noi. È questo il motivo per cui ci apriamo ai capitali del mercato, perché tutti abbiano la garanzia di stare bene e per permetterci di abbattere i costi di produzione”.
(La Stampa)