Poti Pictures Studios ad Arezzo, un Polo Creativo per Attori con Disabilità

I Poti Pictures Studios ad Arezzo sono uno spazio cinematografico dedicato a persone con disabilità intellettive. Offrono formazione e opportunità creative per raccontare storie, promuovendo inclusione sociale attraverso il cinema e abbattendo stereotipi e barriere
Fonte Teletruria

La relazione tra disabilità e cinema è stata consolidata ad Arezzo con la nascita dei Poti Pictures Studios, un innovativo spazio cinematografico che si distingue per essere completamente dedicato alla formazione e all’espressione creativa di persone con disabilità intellettive e relazionali. Il progetto è stato inaugurato recentemente con il sostegno di importanti istituzioni come Ikea Firenze e il Fondo di beneficenza di Intesa Sanpaolo, dimostrando l’impegno collettivo per l’inclusione sociale attraverso il potere del cinema.

I Poti Pictures Studios, nati all’interno della cooperativa sociale Il Cenacolo, rappresentano un’iniziativa unica nel suo genere. Non si tratta solo di un ambiente di apprendimento cinematografico, ma di un vero e proprio laboratorio dove la disabilità diventa una chiave per esplorare nuovi modi di narrazione e abbattere i pregiudizi. Qui, persone tra i 18 e i 55 anni con disabilità intellettive, come Guglielmo, che sogna di emulare il suo idolo Totò, o Sara, ispirata da Aurora Ruffino in Braccialetti Rossi, possono avvicinarsi al mondo del cinema e coltivare la loro passione per la recitazione.

La particolarità di Poti Pictures risiede nel suo metodo inclusivo: fin dal 2015, la cooperativa ha utilizzato il cinema come veicolo di integrazione sociale, proponendo a persone con disabilità intellettive la possibilità di esprimersi creativamente attraverso la realizzazione di cortometraggi, videoclip e documentari. Ogni progetto è pensato per dare ai partecipanti un’opportunità reale di raccontare storie, siano esse ispirate dalla vita quotidiana o frutto della loro immaginazione, e di contribuire alla creazione di un immaginario cinematografico più inclusivo.

Il progetto ha già ottenuto riconoscimenti significativi, e alcuni dei cortometraggi prodotti sono stati presentati in festival internazionali, dimostrando che la qualità artistica non è limitata dalla disabilità. Ad esempio, uno dei partecipanti, Tiziano, ha portato il suo cortometraggio negli Stati Uniti, riscuotendo successo e considerazione, e oggi si sente a pieno titolo parte del mondo del cinema.

Inaugurazione Poti Pictures Studios

Oltre all’aspetto formativo, i Poti Pictures Studios mirano a creare un ambiente in cui i partecipanti possano riscoprire fiducia in se stessi e sviluppare competenze utili anche al di fuori del set. Ejup, un altro degli iscritti, ha trovato nel corso una nuova motivazione per credere nelle proprie capacità e affrontare il futuro con maggiore sicurezza. Questo riflette la missione della cooperativa: trasformare il cinema in uno strumento di emancipazione, offrendo a persone con disabilità non solo un’opportunità di espressione artistica, ma anche la possibilità di trovare un proprio spazio nella società.

Il percorso formativo, della durata di otto mesi, vede gli studenti seguiti da un team di professionisti, tra cui il regista e ideatore Daniele Bonarini, la psicologa Sara Borri, e il produttore Michele Grazzini. L’obiettivo finale è la realizzazione di un cortometraggio, frutto del lavoro di gruppo, dove ogni partecipante potrà mettere in pratica le competenze acquisite. Questo approccio educativo innovativo permette di superare il semplice concetto di “recitazione” e offre una formazione a tutto tondo, includendo aspetti tecnici, come la gestione delle luci e delle videocamere, e quelli più psicologici, legati all’autostima e alla capacità di lavorare in squadra.

Massimo Paoletti, presidente della cooperativa Il Cenacolo, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, definendo i Poti Pictures Studios “la prima casa di produzione cinematografica sociale al mondo”. Secondo Paoletti, il progetto rappresenta un nuovo umanesimo culturale, fondato sull’idea che ogni persona abbia una bellezza unica e una visione del mondo originale da condividere. La speranza è che questo modello possa essere replicato a livello nazionale, contribuendo a sfidare gli stereotipi sulla disabilità e promuovendo una percezione più aperta e inclusiva nella società.

Un altro aspetto significativo dei Poti Pictures Studios è la capacità di attrarre l’attenzione di personalità del mondo del cinema e della cultura. La recente inaugurazione ha visto la partecipazione virtuale di Claudia Gerini, che ha inviato un video messaggio di sostegno all’iniziativa, dimostrando come anche figure affermate riconoscano il valore e il potenziale di questo progetto.

In conclusione, Poti Pictures Studios rappresenta un esempio concreto di come il cinema possa diventare uno strumento potente per l’inclusione sociale. Questo spazio non solo offre una formazione professionale alle persone con disabilità intellettive, ma apre anche la porta a una trasformazione più ampia del panorama culturale e sociale, mostrando che l’arte e la creatività non hanno limiti e che il talento può emergere ovunque, indipendentemente dalle barriere che la società impone.

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