Il “Primo Rapporto Annuale dell’Osservatorio Giuridico Permanente sui Diritti delle Persone con Disabilità” evidenzia gravi discriminazioni e difficoltà nell’applicazione delle normative. Oltre 800 decisioni giuridiche del 2023 trattano tematiche come il diritto allo studio, accessibilità e violenza
Il “Primo Rapporto Annuale dell’Osservatorio Giuridico Permanente sui Diritti delle Persone con Disabilità – Anno 2023” ha portato alla luce una realtà preoccupante: nonostante l’esistenza di normative specifiche che dovrebbero tutelare i diritti delle persone con disabilità, queste faticano ancora a trovare una concreta applicazione nei singoli casi quotidiani. Come sottolineato da Giuseppe Arconzo, docente presso l’Università di Milano e coordinatore del gruppo di ricerca che ha prodotto il Rapporto, più di 800 decisioni giudiziarie nel 2023 hanno riguardato i diritti delle persone con disabilità, evidenziando la presenza di gravi discriminazioni sia nel settore pubblico che in quello privato.
Arconzo ha dichiarato che le oltre 800 sentenze italiane ed europee, emesse dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, hanno trattato vari temi legati alla disabilità. Tra questi, il diritto allo studio, l’accesso alle prestazioni sociosanitarie, i progetti di vita individuale e i diritti dei lavoratori caregiver sono stati centrali nel dibattito giuridico.
Non sono mancate, inoltre, decisioni significative in tema di accessibilità, riconoscendo questo diritto come un presupposto fondamentale per garantire la piena partecipazione sociale delle persone con disabilità. Questo è in linea con quanto sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD), che stabilisce come obiettivo l’eliminazione di tutte le barriere fisiche, sociali e culturali che ostacolano la vita indipendente e l’inclusione sociale.
Tuttavia, il rapporto ha evidenziato anche importanti criticità. Una di queste è la scarsa applicazione del procedimento speciale previsto dalla Legge 67/2006, che è stato concepito proprio per tutelare le persone con disabilità vittime di discriminazioni. La normativa, infatti, consente alle persone di presentare un ricorso per discriminazione davanti a un giudice senza dover sostenere oneri probatori particolarmente gravosi, ma sembra che questa opzione sia stata utilizzata raramente, lasciando molte situazioni di discriminazione irrisolte.
Un’altra area di particolare criticità riguarda i casi di violenza contro le persone con disabilità. Nonostante gli sforzi della ricerca giuridica, questa area non ha ancora prodotto risultati giudiziari significativi. Ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui la difficoltà di denunciare tali abusi da parte delle vittime stesse, spesso a causa della loro vulnerabilità e della mancanza di supporto adeguato. Questo sottolinea la necessità di migliorare le modalità con cui vengono gestiti questi casi, promuovendo strumenti più efficaci per il riconoscimento e la protezione delle persone con disabilità vittime di violenza.
Il Rapporto è stato presentato durante l’incontro intitolato “I diritti ad ostacoli“, e ha suscitato l’interesse di numerosi esperti e operatori del settore. Il documento è stato realizzato nell’ambito di Human Hall – l’hub per l’inclusione, l’innovazione e la tutela dei diritti umani dell’Università di Milano. Questo centro, coordinato dalla professoressa Marilisa D’Amico, prorettrice alla Legalità, Trasparenza e Parità dei Diritti, ha coinvolto un gruppo di ricerca multidisciplinare guidato da Giuseppe Arconzo, composto da studiosi e professionisti provenienti da diversi ambiti giuridici e sociali.
Nel dettaglio, il team che ha lavorato al Rapporto include, oltre ad Arconzo, Stefano Bissaro e Paola Pannia, ricercatori presso l’Università di Milano, Laura Abet e Giulia Bassi, rispettivamente responsabile e legale del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), Haydeè Longo, avvocata e disability manager, e Gaia Patarini, dottoranda di ricerca. La collaborazione tra università, associazioni e professionisti ha permesso di produrre un’analisi completa e aggiornata sulla condizione giuridica delle persone con disabilità in Italia e in Europa.
Uno degli aspetti più interessanti del Rapporto è l’approfondimento sulla giurisprudenza delle principali Corti europee, incluse la Corte di Giustizia dell’Unione Europea e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Questo permette di avere una visione più ampia e comparativa delle tendenze giurisprudenziali a livello continentale, evidenziando come i diritti delle persone con disabilità siano affrontati in contesti giuridici diversi. Inoltre, durante la presentazione è stato lanciato il nuovo sito dell’Osservatorio, che mette a disposizione della comunità un archivio di sentenze accessibile e gratuito, con l’obiettivo di promuovere la diffusione della cultura dei diritti delle persone con disabilità.
Durante l’evento di presentazione, anche Lamberto Bertolè, assessore al Welfare e alla Salute del Comune di Milano, ha preso la parola per sottolineare la responsabilità collettiva nell’assicurare che le leggi esistenti vengano applicate in modo efficace. Bertolè ha dichiarato che, sebbene in molti settori della società si riscontrino progressi, nel caso delle persone con disabilità spesso è proprio la mancanza di applicazione delle normative esistenti a ostacolare l’inclusione. È compito di tutti, ha affermato, garantire che l’articolo 3 della Costituzione italiana, che sancisce l’uguaglianza sociale, diventi una realtà concreta.
Un altro intervento rilevante è stato quello di Anna Scavuzzo, vicesindaca e assessora all’Istruzione del Comune di Milano, nonché componente della Commissione Istruzione dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Scavuzzo ha sottolineato l’importanza di garantire il diritto allo studio per tutti gli studenti con disabilità. Secondo Scavuzzo, il Comune di Milano sta lavorando per migliorare gli ambienti educativi, formare costantemente il personale docente e potenziare il supporto fornito agli alunni con disabilità. Tuttavia, ha evidenziato come le risorse finanziarie messe a disposizione dallo Stato non siano sufficienti a coprire le crescenti necessità del settore. Ha quindi auspicato un aumento del Fondo Unico Inclusione del Ministero per le Disabilità, affinché le risorse assegnate ai Comuni siano adeguate alle richieste in crescita.
In conclusione, Marilisa D’Amico ha ribadito come l’hub Human Hall stia concretamente contribuendo a sviluppare una nuova cultura dei diritti, basata su solide basi giuridiche. Ha sottolineato l’importanza delle collaborazioni con realtà come LEDHA e l’Associazione Luca Coscioni, che da sempre si impegnano nella tutela delle persone più fragili. Questo rapporto, ha affermato D’Amico, rappresenta solo il primo passo di un percorso di ricerca che continuerà nel 2024, con il monitoraggio delle nuove sentenze e la promozione di una cultura dell’inclusione.
L’Osservatorio invita avvocati, magistrati e operatori del settore a collaborare attivamente, contribuendo alla diffusione di buone pratiche e alla costruzione di una società più inclusiva per le persone con disabilità.
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